Luca Misiano scrive di Mauricio Stella
Solamente i grandi maestri dell’arte di ogni tempo, hanno saputo guardare oltre l’apparenza e l’evidenza della realtà circostante e così da penetrarne i suoi significati più veri e celati dalle svariate ed infinite “ forme” attraverso le quali si manifesta quotidianamente. Il pittore di origine cilena, Mauricio Stella, coglie fin dai primi anni di formazione accademica il senso profondo di una ricerca visiva fondata sul principio di una costruzione dell’immagine dipinta, quale punto di arrivo e di sintesi al tempo stesso dei moti dell’animo umano nel tessuto artistico e culturale del nostro” epocale “momento storico, progressivamente distante da ogni memoria passata e confusamente proiettato nel futuro.
Stella comprende ancora prima del suo trasferimento in Italia, dove si stabilisce e lavora presso il suo studio in terra di Liguria, la perdita di un orientamento dell’arte e dei suoi principi fondanti e più in generale l’incapacità collettiva di riconoscersi in essa.
La tematica sociale e la consapevolezza di una esistenza modellata nel respiro di una intera generazione di intellettuali cileni, ha radici profonde in Stella e ne determina l’impasto cromatico delle sue prime opere di ispirazione surrealista, influenzate dal carismatico esempio di Robert Sebastian Matta. La via del surrealismo rappresenta per il giovane pittore, un modello di ricerca visiva e di avanguardia contemporanea nel quale immergersi e dal quale emergere con una idea estetica innovativa rispetto al linguaggio tradizionale, influenzato al suo arrivo in Italia dalle avanguardie tedesche e italiane, arricchite dalle esperienze Concettuali di metà novecento. Le tematiche preferite per le sue opere sono ispirate agli “ Stati d’animo” o suggerite da riflessioni su temi quali “ Le distanze” ed altre ancora, in sintonia con precisate dimensioni esistenziali e psico-sensoriali.
Le creazioni pittoriche degli anni di studio e prima formazione in Cile, sono vissuti con passione creativa ed esecutiva e vengono riconosciuti da significative attestazioni di merito, nel segno di una lettura nuova ed originale nell’impiego del colore, il quale si arricchisce mediante una tavolozza dai toni accesi e materici, di una innata e prorompente forza espressiva e capace di rigenerare lo scenario della ricerca stilistica surrealista, già da tempo in parte ripetitiva ed appiattita su modelli stereotipati e di maniera. Ogni volta che incontro il maestro Mauricio Stella e mi soffermo ad osservare i migliori esiti dei suoi lavori, è come se riuscissi a percepire ed entrare in contatto con le frequenze e le vibrazioni stesse che precedono l’atto creativo e da cui origina e prende forma l’opera d’arte. La misura e le distanze che intercorrono nelle relazioni umane, il fascino della scoperta, la vertigine generata da precari equilibri dei nostri giorni, vengono rappresentati cromaticamente sulla tela in chiave allegorica e simbolica; riuscendo a coniugare sapientemente in soluzioni estetiche di primario valore pittorico, la genesi embrionale dell’atto creativo e dei suoi processi iniziali di formazione compositiva, al punto da superare la pur minima idea meramente rappresentativa e vuota di significato in arte.
L’esperienza maturata in Cile negli anni di studio saranno fondamentali per la sua evoluzione futura, i modelli del classicismo cileno tra ottocento e novecento con gli esempi di maestri quali Juan Francisco Gonzales, Pedro Luna e fino ad arrivare al confronto con il celebre Robert Sebastian Matta; unitamente alla poetica letteraria di Pablo Neruda, gettano le fondamenta di una piena e solida formazione artistica e culturale, successivamente arricchita dalla contaminazione con il messaggio avanguardistico tedesco e francese di inizio secolo, ma destinato a segnare profondamente i decenni a venire. Mauricio Stella ha in sé una tensione creativa irrefrenabile e costantemente orientata non alla mèra rappresentazione della realtà, bensì a comprenderne le dinamiche complesse ed articolate che la generano, accostandosi idealmente alla grande stagione dell’espressionismo tedesco ed in particolare alle ricerche visive razionaliste europee di inizio novecento .
Sarà fondamentale per Stella la contaminazione con le avanguardie pittoriche del secolo appena trascorso, al fine di dare vita ad uno stile del tutto personale ed innovativo tra esperienze storiche e di pensiero tanto lontane e distanti, ma capaci di incontrarsi e dialogare su tematiche universalmente vissute e sentite; trovandone altresì dimora ed “ultimo rifugio” tra le superfici spaziali e compositive delle sue migliori opere pittoriche. Il colore diventa rilevatore di frequenze e distanze tra volumi compositivi. Osservando i dipinti eseguiti in Cile durante gli anni della prima formazione pittorica di Stella, la matericità cromatica unita ad una esecuzione stilistica ancora di retaggio muralista; evolve in soluzioni armoniche e bilanciate attraverso una ricerca spaziale innovativa e personale della lettura estetica surrealista. La riflessione profonda dell’artista sui valore del messaggio surrealista nel nostro tempo, viene espressa chiaramente nelle sue recenti creazioni. Liberandosi dal realismo stringente, la poetica surrealista consente all’arte di sconfinare tra mondi e dimensioni finora inesplorati. La validità del mezzo è ancora efficace ma deve adeguarsi alle mutate condizioni storiche attualmente in cinetica mutazione. La velocità mediatica nella quale siamo immersi e sollecitati costantemente, trattiene in sé precisi contenuti di superamento e manipolazione di ogni tradizionale concezione e percezione realistica di un tessuto sociale progressivamente indistinto e globalizzato. A questa deformazione genetico-visiva del pensiero dominante, la risposta chiara ed illuminante di Maurizio Stella è di fissare nelle sue opere pittoriche, esattamente l’istante nel quale un processo creativo diviene forma in pittura, nella pienezza e ricchezza di simboliche e metaforiche immagini incontaminate dalla desertificazione esistenziale in atto. Forme organiche ed inorganiche ancora sane e che dialogano tra loro sulla tela, coniugandosi, ma senza per questo diventare antropomorfe: Tonalità calde e fredde si rincorrono tra di loro, cercandosi, quasi " fisicamente" sulla tela ancorate tra loro in accesi contrasti , metafora immaginaria del rincorrersi incessante e frenetico di una intera umanità.
Oggi è quanto mai prioritario ricondurre il percorso artistico nell' alveo di una ricerca estetica autentica, in grado di generare gli anticorpi necessari a rivitalizzarsi.
L'assidua, intensa attività pittorica del Maestro Mauricio Stella è interamente centrata su queste tematiche, volte a comprendere ed esprimere con straordinaria forza cromatica la necessità di creare e sperimentare un rinnovato codice stilistico in grado di essere universalmente compreso e condiviso mediante composizioni in cui le forme surreali emergono in tutta la loro essenzialità e purezza tonale.
Riuscire a vedere le cose nella loro essenza, libere da ogni effimera apparenza e così da
esprimerle in pittura con uno stile simbolico, organico e minimalista è la via oggi maggiormente certa e sicura da seguire.
Opere quali " Oltre il ponte- 2013 " e " Dialogo- 2011" sono emblematiche della compessità e delle infinite potenzialità introspettive dell'Arte di Mauricio Stella, in grado di interpretare con lucida analisi il minimo stato d'animo o sociale, per mezzo di chiare e sensibili frequenze e vibrazioni cromatiche in sapiente ed armonico equilibrio compositivo.
Nel panorama artistico contemporaneo, il lavoro portato avanti da Stella è di grande innovazione ed orientato a poter divenire una precisa metodologia operativa.
Negli ultimi anni , le numerose esposizioni in Italia e all'estero, tra queste nel Principato di Monaco, Ucraina e le date in Cina ( Pechino e Chengdu- 2014 ), hanno ampliato gli orizzonti artistici del Maestro Mauricio Stella ben oltre i confini nazionali.
Luca Misiano - Critico d'Arte